Roma, 2 gennaio 2012 - Da ieri è in vigore il decreto che tassa del 6% le vincite eccedenti i 500 euro di alcuni giochi. Tra questi, come noto, anche le videolotteries. La tassa sulle Vlt, però, ha suscitato non poche perplessità e polemiche. Secondo quanto si apprende, infatti, il pericolo principale è dato dal fatto che la base imponibile viene stabilita non su condizioni oggettive, ma in base al comportamento dei giocatori.
Chi gioca alle Vlt generalmente si presenta a fine giornata alla cassa con il ticket di incasso che può scaturire o da una singola giocata o da un insieme di giocate (e relative vincite). Il ticket, in pratica, è lo strumento per riscuotere il saldo di una o di una serie di partite, alcune vincenti e altre perdenti. Il giocatore che vince diversi premi di importo complessivo superiore ai 500 euro – e che non riscuote di volta in volta, ma solo alla fine - viene tassato allo stesso modo di uno che gioca una volta e vince di colpo un importo superiore ai 500 euro. E quindi: il giocatore “più furbo” giocherà diverse partite e prima di raggiungere la soglia dei 500 euro, andrà in cassa a riscuotere per evitare la tassazione, per ricominciare poi a giocare. Ma chi non ne è a conoscenza, vincerà (e magari perderà) diverse partite di modesto imposto e, riscuotendo solo a fine giornata, sarà tassato comunque.
Il modo per evitare tutto questo è stato già comunicato dall’Amministrazione, ma i tempi sono lunghi. In sostanza è stata richiesta la modifica dei sistemi di gioco affinché la macchina comunichi al giocatore l’importo della vincita già al netto delle tasse. Si conta di ultimare le modifiche entro luglio 2012, ma gli operatori sono molto scettici a riguardo. Anche la richiesta di presentare l’aggiornamento del software e dei giochi (per recepire la tassazione delle vincite) entro il prossimo 20 gennaio, sembra essere abbastanza difficile da adempiere, visti i tempi stretti e le festività natalizie.
Ufficio Stampa ACADI