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GIOCHI: DA DUE MESI SPESA IN CALO

Roma, 2 maggio 2012 - Per la prima volta a memoria d'uomo per due mesi consecutivi a febbraio e a marzo la spesa del gioco lecito degli italiani è in calo.Il trimestre è in modesta crescita per il traino del mese di gennaio.


"Il giorno bisestile di febbraio nasconde un calo aggiuntivo di altri 3 punti – sottolinea Giovanni Carboni dello studio Carboni & Partners, azienda specializzata nell'elaborazione dati sul mercato del gioco -  Il calo si registra nonostante il successo dei nuovi giochi, le Videolotterie e i giochi del poker e dei casinò on line, che solo in piccola parte cannibalizzano i giochi tradizionali. È su questi che si concentra la riduzione. Gratta&Vinci, Superenalotto, Winforlife, Lotto, che rappresentano l'80% dei giochi tradizionali, accusano un tasso di riduzione a due cifre. La tabella mostra i dati della spesa, i soli che contano, in dettaglio.


spesa del gioco legale degli italiani (milioni di euro)

febbraio

marzo

1 trimestre

2011

2012

2011

2012

2011

2012

apparecchi

666

737

10,7%

 753

 803

 6,6%

 2.138

 2.394

 12,0%

di cui newslot

582

544

-6,5%

 646

 593

 -8,2%

 1.883

 1.735

 -7,9%

di cui videolotteries

84

193

129,8%

 107

 210

 95,9%

 255

 659

 158,1%

totale giochi tradizionali

810

682

-15,8%

 870

 757

 -13,0%

 2.436

 2.205

 -9,5%

casinò poker e skill

30

47

 56,7%

 30

 43

 44,6%

 95

 142

 49,8%

di cui poker a torneo e skill

30

15

 -50,0%

 30

 13

 -56,3%

 95

 44

 -53,6%

di cui casinò e poker cash

 -

32

 

 -

 30

 

 -

 98

 

totale

1.506

1.466

 -2,7%

 1.654

 1.603

 -3,1%

 4.669

 4.741

 1,5%


elaborazioni Carboni&Partners su dati Aams


Come va interpretato questo trend? I dati sono vistosi perché c'è l'inversione del segno, ma non si tratta affatto dei primi sintomi di stanchezza. La flessione non va collegata all'impatto della campagna di allarme del mondo politico e istituzionale contro il gioco e le sue conseguenze. Il consumatore neanche se ne è accorto.


Gli operatori se ne sono accorti eccome, ma dubito che ciò abbia cambiato l'azione delle reti distributive. Si tratta innanzitutto di un contenimento dei consumi allineato all'atteggiamento più recente del consumatore di fronte alla persistente crisi, conseguente alle cupe previsioni economiche ed anche ai diversi "valori" testimoniati dal governo attuale rispetto al precedente: ci si prepara a resistere a una lunga carestia. Intravedo anche il rischio che il gioco illegale possa rialzare la testa, perché la campagna di allarme in atto pare accanirsi sul gioco legale e conseguentemente settori periferici del gioco possono prefigurare uno scenario di ridotta competitività del gioco lecito ed essere orientati ad investire su forme illegali.


Infine, deve essere evidente che la svolta in corso è epocale anche dal punto di vista del ruolo del gioco per i proventi fiscali. Il Governo e la politica siano consapevoli che quest'anno la provvista calerà, che non sarà più possibile manovrare la leva fiscale del gioco per trarne introiti aggiuntivi. Da ultimo, interventi d’incremento della tassazione – conclude Carboni -  che si badi bene resta prossima alla metà della spesa del gioco, rischiano effetti controproducenti dirompenti".


Ufficio Stampa ACADI

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