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APPARECCHI E TERRITORIO – Editoriale di Massimo Ruta

La riflessione che sento di voler condividere attraverso questo spazio e che coinvolge non solo i concessionari ma tutta la filiera del gioco lecito, riguarda l’impatto che gli apparecchi da intrattenimento hanno sul territorio italiano in termini di presenza e di conseguenze sul tessuto sociale del Paese. 
Il confronto che quotidianamente abbiamo nei luoghi dove sono presenti i nostri apparecchi, siano essi le Gaming Hall, le sale dedicate alle Vlt o luoghi terzi come bar e tabaccherie ci ha spinto ad omologare il più piccolo bar della provincia agli standard della nostra sala più grande e frequentata, perché quello che vogliamo poter sostenere con forza è che i nostri luoghi di gioco sono sicuri e legali. E per dare forza e concretezza a questo siamo  abbiamo ritenuto opportuno  coinvolgere nel nostro workshop itinerante “Nel Nome della legalità”, sia gli organi di controllo che i rappresentanti istituzionali del territorio, perché le differenti azioni delle forze dell’ordine sul territorio indubbiamente costituiscono per noi una sorta di riconoscimento di importanza cruciale dell’impegno che i Concessionari di Stato mettono nel proporre legalità e sicurezza ai giocatori a differenza degli “operatori per caso”.

I numeri snocciolati dai comandi della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, dai diversi rappresentanti delle questure, dagli uffici Aams regionali rafforzano lo spirito che ha animato la nostra scelta di confronto aperto con il territorio, fatto di continui incontri per conoscere, sensibilizzare e spesso correggere i comportamenti per far in modo che il gioco pubblico, il solo gioco legale, sia connotato, forse addirittura è giusto utilizzare il participio marchiato dall’accezione “legale e responsabile”. 

La coesione e l’unità di intenti che spesso abbiamo riscontrato tra tutti i soggetti che a vario titolo devono ‘gestire’ il gioco pubblico sul territorio ci forniscono, a mio modo di vedere, le risposte più giuste ai fenomeni che ci troviamo ad affrontare. Noi come concessionari dello Stato, garanti della regolamentazione, che con l’aiuto delle istituzioni a tutti i livelli, istituzionalizziamo canali distributivi ‘sicuri e protetti’ concorriamo a marginalizzare il gioco illecito e insieme offriamo opportunità di lavoro e crescita capillare, che in questa congiuntura economica non sono di poco conto. Il concessionario è una parte importante dello Stato nel settore del gioco pubblico e in virtù di questo possiamo solo rallegrarci dell’azione degli organi di controllo e anzi sostenerli perché la loro funzione e le loro iniziative vanno a rafforzare il gioco concessorio e sono per noi un’opportunità, uno sprono che indubbiamente ci sostiene nel raccontare quello che ormai siamo diventati, la terza industria del Paese dopo Eni e Fiat, forse la sola che garantisce ancora crescita occupazionale con 100.000 addetti, 5.000 imprese, e più di 9 miliardi di gettito erariale.

Credo che le nostre aziende debbano produrre uno sforzo ulteriore perché la presenza sul territorio sia sempre più fattiva e proattiva nelle attività locali, per favorire la diffusione e la conoscenza della parte sana del gioco, che conseguenza già da sola consente di arginare i fenomeni malavitosi e illegali e la nostra esperienza sta evidenziando come sia anche un buono strumento per contrastare e prevenire i comportamenti compulsivi dei giocatori.

L’esperienza di gioco responsabile che offriamo quotidianamente ai nostri clienti e che ci sforziamo di spiegare e migliorare tout court si sta rivelando uno strumento importante anche come arma comunicativa di non poco conto per trasmettere i valori, migliorare i prodotti e rendere partecipi e consci i giocatori.
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