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L'offerta legale va tutelata e non affossata a vantaggio dell'illegalità

Serve obiettività per affrontare i problemi di un mercato complesso
Roma 2 settembre 2012 – “Ho seguito con attenzione le dichiarazioni del Ministro Riccardi, in particolare quelle di ieri” ha dichiarato Massimo Passamonti presidente di Confindustria Sistema Gioco Italia. “E’ singolare che, mentre il presidente Monti e una parte del Governo cercano idee e proposte per lo sviluppo e la crescita, Riccardi ed altre parti dello stesso Governo attaccano da mesi il settore del gioco, uno dei pochi che si sviluppa, dà lavoro ai giovani, investe e rappresenta uno dei comparti nazionali all'avanguardia in materia di tecnologia e innovazione.


Senza entrare nel merito della fondatezza di cifre e dati che possono avere un indiscusso effetto mediatico a scapito tuttavia del rigore scientifico su cui si basano, i concessionari per primi hanno adottato da tempo politiche e strumenti finalizzati a prevenire e contrastare atteggiamenti di gioco problematico, inclusi servizi di help desk di assistenza. Per quanto riguarda il gioco on line i siti dei concessionari legali sono dotati di strumenti e funzioni che offrono ulteriori garanzie di protezione ai giocatori. Desidero inoltre ricordare, sempre per sgomberare il campo da facili strumentalizzazioni, che quest'anno, nel pieno della crisi economica, la spesa degli italiani per il gioco è calata”.


“Gli operatori riuniti in Confindustria Sistema Gioco Italia” continua Passamonti “sono i primi a volere controlli ancora più ferrei per combattere il gioco illegale, rafforzare i controlli, prevenire gli eccessi e tutelare e proteggere i minori. Le ipotesi che stanno circolando in questi giorni rischiano invece di non perseguire gli obiettivi fissati ma, al contrario, possono concretamente affossare un mercato in cui negli ultimi anni sono stati realizzati grandi investimenti, anche da parte di operatori esteri che ora guardano con crescente sfiducia e perplessità ad un Paese nel quale non sembra esserci certezza di diritto. Non va dimenticato che il settore del gioco ha creato ricchezza e posti di lavoro, con un incremento occupazionale del 220% passando da 5.000 a 20.000 addetti diretti dal 2003 al 2011 e garantendo lavoro a 100.000 persone, con circa 6.000 aziende coinvolte e una rete distributiva di circa 50.000 partite iva”.


“Siamo quindi ben disponibili a discutere con i referenti istituzionali, Ministero dell’Economia e delle Finanze/AAMS, ulteriori misure finalizzate al rafforzamento dei controlli, alla definizione di sanzioni per chi non rispetta le regole e all’adozione di misure condivise utili a rafforzare la tutela dei giocatori, il continuo perseguimento del gioco responsabile con la primaria salvaguardia delle fasce più deboli e, nello specifico, dei minori. Ma non gettiamo via quanto fatto fino ad ora in termini di crescita, affermazione della legalità e sicurezza”.


Ufficio Stampa ACADI

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