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Stati Generali dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, alla sessione giochi  "La riforma dei giochi pubblici tra esigenze di Bilancio, Tutela della Salute e salvaguardia del Comparto economico.

27 giugno 2024
Il 27 giugno il Presidente Cardia ha partecipato agli Stati Generali dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, alla sessione giochi  "La riforma dei giochi pubblici tra esigenze di Bilancio, Tutela della Salute e salvaguardia del Comparto economico.

In particolare intervenendo al Tavolo: "Proposte operative e soluzioni normative per il riordino della raccolta del gioco alla luce delle esigenze di Bilancio" si è posta l’attenzione sull’importanza di un riordino del gioco fisico equilibrato, così come voluto dalla Delega Fiscale, ed accompagnato da un’armonizzazione fiscale.

Nel corso dell’intervento sono state formulate le proposte per un riordino equilibrato del gioco fisico, tra i diversi interessi costituzionali interessati, ed analizzati i punti fermi di cui debba tener conto il riordino.




Di seguito i contenuti estratti dal suo intervento.

Proposte operative e soluzioni normative per il riordino della raccolta del gioco alla luce delle esigenze di bilancio.
 
Anzitutto occorre trovare punto di equilibro tra la tutela di diversi interessi istituzionali apparentemente confliggenti. L’equilibrio va trovato anzitutto tra interessi costituzionali, quali Tutela della Salute, da un lato, e Gettito Erariale e Ordine Pubblico, dall’altro. Ci sono certamente poi anche l’Occupazione e l’Impresa. 

Nelle iniziative per la tutela della salute, occorre dare equilibrio anche tra i prodotti: tra online e territorio e nel territorio tra prodotti del territorio.

Nella determinazione dei nuovi assetti distributivi occorre dare equilibrio anche alle reti distributive: tra rete specializzata e rete generalista e, nella rete generalista, tra tabacchi e bar valorizzando le rispettive capacità di gestire prodotti delicati (salute) e di presidiare i territori (legalità).

L’equilibro va dato anche ai regimi di tassazione delle diverse verticali distributive di gioco, sapendo che le forme di tassazione possono incidere: (i) sui diversi payout, (ii) sui tempi di intrattenimento e dunque sulla spesa e dell’utente; (iii) sui livelli di gettito che non possono essere sempre garantiti dagli aumenti di tassazione inflitti ai soliti noti.

In merito alla verifica degli effetti prodotti in 15 anni di norme del territorio occorre avere il coraggio di superare questi distanziometri e queste limitazioni orarie per dare una reale tutela degli interessi pubblici a partire da quello della salute.

Gli effetti di 15 anni di applicazione di norme del territorio sono sotto gli occhi di tutti: con Distanziometri e Limitazioni di orari espulsive, con l’impossibilità di fare le gare per le concessioni in scadenza. E le domande da porsi poi sono se con queste norme la spesa del giocatore sia diminuita negli anni in modo equilibrato e se per mantenere i livelli di gettito erariale di comparto sia possibile continuare ad aumentate le tassazioni non in modo equilibrato. 

Ci vuole in realtà il coraggio di superare i distanziometri e le limitazioni orarie. E, se proprio non si vogliono superare, va ricercato quell’equilibrio di natura e intensità che restituisca equilibrio di trattamento e di effetti. 

Occorrerebbe focalizzare cosa serve veramente ed in concreto a contrastare il fenomeno del DGA, superare le fake news e puntare quindi (i) sulla prevenzione e cura facendo sistema a livello territoriale anche con gli operatori, da una parte, e (ii) su strumenti sostenibili e realmente efficaci per il contrato al DGA, pure previsti dalla Delega, dall’altro.

In particolare, oltre al registro di autoesclusione applicato in modo equilibrato per più tipologie di gioco come previsto dalla Delega Fiscale stessa, per la prevenzione e cura basta ricordare ad esempio le politiche attive di contrato al DGA messe in campo con il cosiddetto sistema Campania: (i) fare sistema sul territorio con istituzioni pubbliche e private (enti locali, Asl, scuole, ETS, enti accreditati per le dipendenze, associazioni di consumator, comunità e servizi “soggetti attuatori”; (ii) includere i privati; (iii) dare ad un Osservatorio la responsabilità del monitoraggio e della verifica delle iniziative e dei programmi; (iv) fare un’attività di programmazione per prevenzione e cura (supporto psicologico, economico, mediazione familiare, amministrazione di sostegno, consulenza legale, anche contro usura); (v) prevedere flussi informativi dai Comuni per una compiuta valutazione di effettività del problema e dell’efficacia delle misure; (vi) stabilire sul piano sanitario con un piano di azione biennale, miglioramento e standardizzazione delle procedure di cura, trattamenti personalizzati, percorsi brevi di residenzialità, accordo Regione Asl per programmi mirati, prestazioni mediche diagnistiche e terapeutiche: (vii) prevedere iniziative per il recupero e reinserimento sociale; (viii) impostare un processo di qualificazione non solo dell’offerta (formazione e informazione) con Asl e Scuole; (ix) normare un numero verde, un logo e una giornata “no DGA” di riflessione per l’intero territorio di interesse un logo no gambling.
 
Per questo è fondamentale dare risorse agli enti locali: per fare questo lavoro, per controllare questo lavoro e per far avere i giusti ed equilibrati risultati per il contrasto al DGA.
  
Se proprio si vuole rimanere agganciati ai concetti di distanze o di limitazioni di orari occorre disinnescare gli effetti indesiderati di cui sono portatori.  E per questo occorre: (i) fare salve le realtà preesistenti (che ad oggi rappresentano un presidio e capacità innata di distribuire prodotti delicati); (ii) stabilire un principio del presidio capillare; (iii) chiarire la tutela dei punti di gioco nei casi di cambio proprietà, concessione di riferimento, insorgenza dei luoghi sensibili; (iv) sia chiaro non possa trovare attuazione un’ulteriore riduzione di offerta di una tipologia di gioco (apparecchi già ridotti con gli obiettivi dal 2017); (v) focalizzare come luoghi sensibili solo quelli che a senso possano essere bisognosi di tutela (scuole e centri certificati di contrasto alle dipendenze); (vi) ridurre considerevolmente i metri di interdizione per evitare nuove forme di Effetto Espulsivo; (vii) prevedere quale metodo distanziale non il raggio ma il percorso pedonale più breve (utenti non volano); (viii) stabilire modalità di verifica preventiva ed a consuntivo del rispetto del presidio capillare; (ix) formalizzare una percentuale minima di insediabilità al di sotto della quale si determina la sospensione del sistema distanziale individuato. 

Da ultimo non bisogna trascurare l’importanza del permanere della volontà politica di portare a termine un riordino concepito dal legislatore della Delega per l’intero settore.

Il tutto ricordandoci che la Delega Fiscale vuole un riordino equilibrato di on line, fisico e tassazione. Non solo di una parte.
 
In una battuta Riordino del Fisico e Armonizzazione fiscale sono da portare a termine “con equilibrio” e “per l’equilibrio” voluto dalla Delega Fiscale.




         






 



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