Roma, 7 novembre 2011 - Il taglio da 50 milioni di euro l'anno a carico di AAMS, previsto dal ddl Stabilità all'esame della Commissione Bilancio del Senato, preoccupa i tecnici del Servizio Bilancio di palazzo Madama. Nel dossier dedicato al ddl Stabilità, si legge infatti che "andrebbe anzitutto confermato che detta riduzione non determini effetti e ricadute sulla funzionalità del medesimo organismo, con ripercussioni negative che potrebbero derivarne anche sulla realizzazione delle entrate da giochi per il bilancio dello Stato.
In proposito, segnalando nuovamente che l'articolo in esame prevede norme in materia di riduzione di spese non rimodulabili, si sottolinea che la riduzione di cui trattasi interviene sui trasferimenti annui - configurabili quali oneri inderogabili, ma non di spesa obbligatoria ex articolo 26 della legge di contabilità - destinati al finanziamento dell'Azienda Autonoma dei Monopoli di stato, ente dotato di personalità giuridica, e da questa ricevuti dal bilancio dello Stato per le occorrenze connesse al suo funzionamento. Anche considerando che dalla riduzione delle spese che ne conseguiranno per i Monopoli resteranno escluse quelle obbligatorie, andrebbero acquisiti elementi atti a confermare la sostenibilità del previsto taglio (pari a circa il 10 per cento della dotazione annuale)".
Il taglio da 50 milioni a partire dal 2012 è previsto dal comma 39 dell'articolo 4 del ddl; nella relazione tecnica, ricorda il dossier del Servizio Bilancio, è scritto che "la norma viene introdotta ai fini della partecipazione dell'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato raggiungimento degli obiettivi di riduzione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze La disposizione prevede che le spese di funzionamento dell'amministrazione autonoma dei monopoli, con esclusione delle spese di natura obbligatoria e del personale, pari ad euro 511 milioni per l'anno 2012, 541 milioni per l'esercizio 2013 e 571 milioni per l'esercizio 2014, siano ridotte di un ammontare non inferiore ad euro 50 milioni, determinando pertanto una complessiva riduzione delle spese pari a circa il 10 per cento, in linea con quelle programmate per tutte le amministrazioni centrali dello Stato".
Ufficio Stampa ACADI