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Convegno “Stati Generali del Gioco – La riforma nasca dal confronto e rimetta al centro la tutela della persona”

3 luglio 2025, Roma - Camera dei Deputati




Nella giornata di giovedì 3 luglio 2025, abbiamo partecipato all’evento “Stati Generali del Gioco – La riforma nasca dal confronto e rimetta al centro la tutela della persona”, organizzato dall’intergruppo parlamentare per la sensibilizzazione sui rischi del gioco d’azzardo e dalla Fondazione Bruno Buozzi, presso la Camera dei Deputati, Sala Matteotti, Piazza del Parlamento, Roma, alla presenza tra gli altri di Giorgio Benvenuto, Presidente Fondazione Bruno Buozzi, di Antonio Giuliani, dirigente dell’Ufficio gioco a distanza e scommesse della Direzione Giochi di ADM, di Paolo Jarre e da don Armando Zappolini, della rete “Mettiamoci in gioco”, del già Sen. Riccardo Pedrizzi, di Stefano Locatelli, vicepresidente ANCI, di Alessio Saponaro, per la Regione Emilia-Romagna a nome del coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni Massimo Fabi, dell’On. Andrea Quartini, dell’On. Virginio Merola, dell’On. Stefano Vaccari, di Emmanuele Cangianelli, EGP–FIPE, nonché del Presidente Cardia.

Nell'intervento del Presidente sono stati affrontati i temi del momento sui quali fare chiarezza ed in particolare:
  • la necessità che la riforma del gioco fisico scaturisca dal confronto aperto con gli operatori del settore fondato su basi scientifiche per addivenire ad una soluzione che tenga conto della centralità della tutela della salute e dell’occupazione;
  • la necessità di superare l’attuale sistema di distanziometro e limiti orari che colpisce unicamente gli apparecchi, sulle 33 tipologie di giochi presenti, ed è inefficace a contrastare il disturbo da gioco d’azzardo. La spesa per il gioco degli apparecchi è sì diminuita ma è aumentata quella degli altri giochi non destinatari delle limitazioni di gioco. Così come è aumentata la spesa complessiva;
  • l’utilizzo del prodotto safe assicurato dalla tecnologia che: (a) riconosce i tratti somatici di un eventuale minore sfuggito ai controlli degli esercenti, senza identificare affatto la persona e rispettandone la privacy; (b) riconosce una condotta di gioco problematica o patologica, anche col supporto degli psichiatri, senza identificare affatto la persona e rispettandone la privacy.


Di seguito il documento relativo all’intervento del Presidente Cardia al precedente evento dell’11 febbraio 2025 “Gioco Legale: serve una riforma”, organizzato dall’intergruppo parlamentare per la sensibilizzazione sui rischi del gioco d’azzardo e dalla Fondazione Bruno Buozzi, inserito in una pubblicazione contente la raccolta degli interventi predisposta dalla Fondazione Bruno Buozzi. 

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Lanci di agenzia

*GIOCO LEGALE, CARDIA (ACADI): SERVONO REGOLE, TECNOLOGIA E RESPONSABILITÀ (1)* 9CO1682631 4 POL ITA R01 GIOCO LEGALE, CARDIA (ACADI): SERVONO REGOLE, TECNOLOGIA E RESPONSABILITÀ 
(9Colonne) Roma, 7 lug - "Affrontare il tema del gioco pubblico richiede un approccio serio, basato su evidenze scientifiche, e un dialogo aperto tra tutte le parti coinvolte. È una questione che riguarda milioni di cittadini e centinaia di migliaia di lavoratori, e non può essere semplificata con slogan o posizioni ideologiche. Parliamo di una realtà articolata, che comprende 33 tipologie di giochi e due canali distributivi - fisico e online - ciascuno con caratteristiche, rischi e potenzialità differenti. Fare di tutta l'erba un fascio è un errore che rischia di compromettere l'efficacia delle politiche di regolazione e tutela. Demonizzare oggi il gioco online, come in passato è stato fatto con le slot, significa rischiare di colpire il bersaglio sbagliato. L'unica via efficace è quella di adottare un approccio razionale, differenziato e pragmatico, capace di riconoscere le specificità del settore e di intervenire in modo mirato. Il nostro obiettivo - ha spiegato l'avvocato Geronimo Cardia, presidente di ACADI - è garantire un'attività regolamentata, sicura e sostenibile. Oggi la tecnologia offre strumenti avanzati per costruire un sistema di gioco più responsabile: apparecchi "safe", in grado di tutelare la privacy degli utenti e, al tempo stesso, riconoscere la presenza di minori o comportamenti di gioco problematici. In questi casi, il sistema può avviare automaticamente messaggi dissuasivi e coinvolgere il gestore dell'esercizio, che rappresenta un punto di presidio sul territorio e non un nemico da combattere".

"Nessuna soluzione semplice può risolvere un problema complesso. Il proibizionismo da una parte e la liberalizzazione senza regole dall'altra sono scorciatoie inefficaci, che non fanno altro che alimentare rischi e ambiguità. L'unica strada possibile - ha ribadito Cardia - è quella che combina innovazione tecnologica, consapevolezza, prevenzione e politiche attive, soprattutto a livello locale. In questo contesto, è fondamentale che tutte le componenti della filiera del gioco pubblico contribuiscano, anche attraverso la leva fiscale, a sostenere le Regioni nelle attività di contrasto al gioco patologico. Non si può più parlare di giochi "buoni" o "cattivi": ciò che serve è un approccio equilibrato, responsabile e coerente, capace di mettere davvero al centro la tutela della persona".
Le dichiarazioni sono state rese nel corso del convegno "Stati generali del gioco - La riforma nasca dal confronto e rimetta al centro la tutela della persona", tenutosi presso la Sala Matteotti della Camera dei Deputati. (fre)
071955 LUG 25 ********************
 

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