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PUCCI: “QUATTROMILA AZIENDE FINALMENTE RICONOSCIUTE E CONTINUEREMO SULLA STRADA DELLA CONCERTAZIONE”

Roma, 16 dicembre 2011 - "Si sta parlando troppo di settori che stanno crescendo, ma rappresentano molto meno del nostro 50%. Ci fa piacere non essere più sotto la lente di ingrandimento e non siamo più quelli che non hanno problemi. Stiamo perdendo 200 milioni al mese e non doppieremo la raccolta dello scorso anno. Non ce la prendiamo con i prodotti nuovi, ma con la crisi generale, perché i soldi non ci sono più. E' una crisi strutturale. Sul territorio ci sono 4.000 aziende che sono finalmente riconosciute e abbiamo fatto la rivoluzione italiana cancellando 3,5 miliardi di euro di nero. Questo anche grazie ad Aams e a Sogei. A fronte di un calo di raccolta c'è stato il riconoscimento del nostro settore. L'elenco degli operatori è senz'altro fondamentale, ma il processo è lunghissimo. Segnalo anche la comparsa di totem nel territorio e nonostante siano vietati la norma è talmente friabile che non permette di lottare contro il fenomeno. L'Aams ha riconosciuto uno 0,8% in meno sul Preu sul prossimo cambio macchine. L'anno scorso auspicammo una presa di posizione di Aams sulla distinzione tra Slot e Vlt e Business International ha portato fortuna. Adesso chiediamo la tassa sul cassetto come per l'online.

Terrei ad evidenziare la maturità assunta dai gestori e dai concessionari. Sul nuovo contingentamento in pochi hanno analizzato la situazione. Abbiamo subito installato 10.000 macchine poi ci siamo fermati. Installare una slot costa. Ora per installare Slot non si corre più a occupare spazi, ma lo si fa in maniera intelligente. Non a caso sono state installate non più del 60% delle Vlt.

Da questo anno è iniziata una concertazione con l'amministrazione. Ricordo i tempi bui del caso Black slot e del passaggio dal comma 6 al comma 6a. Dico che la tecnologia non va fermata, ma se servono investimenti ingenti il settore rischia di fermarsi: le banche non danno più soldi. Ci serviranno incentivi ulteriori perché non c'è più credito".

Ufficio Stampa ACADI

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