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GIULIA DE ROSA (GMATICA): "CONTRASTARE GLI STEREOTIPI"

Roma, 19 marzo 2012 - Si riporta la dichiarazione rilasciata ad Agicos da Giulia De Rosa.

Si sono da poco chiusi i battenti su Enada Primavera 2012, un'edizione che, pur avendo buona affluenza di visitatori, ha registrato una flessione di presenze fra gli espositori. "Quello che chiaramente si è percepito" ha detto in proposito Giulia De Rosa, Direttore della Divisione Business di G.Matica, concessionario di rete, "è un diffuso sentimento di profonda insofferenza nei riguardi degli attacchi sempre più frequenti al gioco in generale e a coloro che vi operano. Attacchi che troppo frequentemente, prendendo le mosse da principi etici e sociali del tutto condivisibili, scivolano con colpevole o strumentale superficialità verso la deriva della spettacolarizzazione, del sensazionalismo che 'fa notizia'; di qui i luoghi comuni di "gioco=rovina", "operatore di gioco=criminale".

Per arginare la situazione, "occorre mettere in campo iniziative che efficacemente contrastino gli stereotipi, ricordando che queste equivalenze preconcette, in ogni caso deprecabili in quanto fanno "di tutta l'erba un fascio", avevano probabilmente molta più ragion d'essere una decina di anni fa, quando il gioco viveva senza regole e senza identità. E' ora che si riconosca che il progetto che nel 2003 sembrava una "mission impossible", ossia mettere in rete e quindi tassare i guadagni dei videopoker, è riuscito a ricondurre nell'alveo della legalità ciò che ne stava significativamente fuori. La storia insegna come l'applicazione di logiche proibizionistiche spesso ha enfatizzato, anziché annullato, la negatività del fenomeno che si intendeva contrastare, portandolo a vivere nell'ombra e favorendo chi nell'ombra è abituato a muoversi e ad operare."

"Un approccio efficace e intellettualmente onesto" – prosegue De Rosa – "deve invece necessariamente partire dalla visione d'insieme del problema, dei suoi aspetti sia positivi che negativi. Deve essere un approccio che abbia i connotati del processo scientifico, basato sulla misurazione oggettiva del fenomeno e non su stime emozionali. Deve tradursi in un programma, come affermato dal prof. Gianluca Farfaneti del SERT di Cesena in materia di lotta alle ludopatie, in grado di, nell'ordine, "prevenire, educare, prendersi cura, curare".

Questo percorso, "con la sua corretta e scientifica progressività" conclude De Rosa "deve trovare applicazione concreta in ogni contesto nel quale si vuole rendere vivi ed operanti quei principi etici e sociali che troppo spesso rimangono invece soffocati dalla retorica dei proclami. Su questo percorso devono trovare convergenza e sinergia le iniziative degli operatori del settore, primi fra tutti i concessionari, che quotidianamente si impegnano nel far sì che il gioco sia e rimanga un'industria sana e produttiva."

Ufficio Stampa ACADI

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