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Acadi su legge di bilancio: comparto gioco pubblico a rischio per aumento prelievi fiscali
10 Dicembre 2019
Se fossero confermate le notizie di stampa circa la previsione di nuovi incrementi del PREU (prelievo unico erariale) su slot e apparecchi da divertimento e intrattenimento - cosiddetti AWP e VLT - e di altre misure di prelievo, è evidente che l’intero comparto del gioco pubblico subirebbe gravi ripercussioni, con evidenti ricadute negative sulla tenuta economica delle aziende, sull’occupazione e sul gettito erariale favorendo, peraltro, un incremento del gioco illegale. E’ quanto denuncia in una nota ACADI, l’Associazione dei Concessionari dei Giochi Pubblici aderente a Confcommercio, in merito alle nuove disposizioni contenute nei documenti della manovra di bilancio in corso di esame parlamentare.
Già nel 2018 – prosegue la nota - l'Ufficio Parlamentare di Bilancio aveva evidenziato i possibili rischi di indebolimento del sistema del gioco pubblico e della riduzione delle entrate erariali in conseguenza di aumenti di prelievo sugli apparecchi, considerando anche che la sostenibilità economica del comparto deriva da investimenti precedenti, effettuati sulla base di condizioni fiscali diverse.
Senza considerare che gli otto aumenti del prelievo già intervenuti dall’inizio delle concessioni per la gestione telematica degli apparecchi da gioco e non previsti in fase di affidamento, sono un fatto iniquo e illegittimo in quanto si tratta di interventi fiscali che hanno radicalmente modificato le condizioni delle concessioni assegnate con gare pubbliche.
ACADI ritiene oltremodo penalizzante il comparto del gioco lecito, che ha garantito negli anni un già rilevantissimo contributo al bilancio statale, un contesto burocratico avverso per la proliferazione di normative locali espulsive dell’offerta di gioco pubblico e di dubbia efficacia in termini di prevenzione delle dipendenze.
Per questo ACADI chiede con urgenza un incontro con il Governo con l’obiettivo di individuare misure idonee a salvaguardare aziende e lavoratori della filiera del comparto, nel rispetto dei contratti di concessione sottoscritti, ed evitare di compromettere i livelli di gettito attuali ed attesi che significherebbe sottrarre risorse fondamentali per la difesa della legalità e la tutela dei consumatori nel delicato settore del gioco pubblico.
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