innovazione, controllo e sviluppo condiviso
Intervista al presidente Cardia - Gaming affondato dal virus. In fumo 600 milioni al mese -
18 maggio 2020
Intervista del Presidente di ACADI, Geronimo Cardia, a Il Nuovo quotidiano di Puglia, dal titolo: “Gaming affondato dal virus. In fumo 600 milioni al mese”.
«Per ogni mese di chiusura le imprese del settore “gaming” in cui sono occupate circa 120mila persone perdono 600 milioni di euro». Eccola l’altra faccia della medaglia, l’eterno nodo «salute-lavoro». Se il blocco dei giochi, infatti, sembra da un lato aiutare coloro che hanno sviluppato una dipendenza, dall’altro rischia di danneggiare un settore che secondo i dati di «Acadi», l’Associazione Concessionari di Giochi Pubblici che aderisce a Confcommercio, impiega 75mila dipendenti full-time equivalenti ai quali si aggiungono altre decine di migliaia di lavoratori assunti nei piccoli esercizi come bar e tabaccai che grazie agli introiti garantiti dal gioco possono assumere nuove personale. Non solo. «Ogni mese – spiega Geronimo Cardia, presidente di Acadi – lo Stato incassa grazie al gaming ben 750 milioni di euro. Parliamo dell’1 percento del Pil nazionale». Denaro con cui, lo Stato è in grado di garantire servizi, anche in un momento particolarmente complicato come questo. «Piaccia o no – aggiunge Cardia – il gioco ha una valenza sociale. Solo che ammetterlo è scomodo». Per spiegarlo il presidente di Acadi snocciola una serie di numeri: «Se la raccolta annualmente è di 18 miliardi di euro, ben 10 vanno nelle casse dello stato. Con quel denaro vengono finanziate numerose attività: ultimo è il fondo per lo sport grazie agli aumenti sulla tassazione fatta alle imprese del settore gaming». Cardi evidenzia l’ipocrisia di una serie di scelte: «il gioco è continuamente criticato perché genera dipendenza, quindi fa male alla salute. Ma nel primo decreto che ha chiuso l’Italia per l’emergenza sanitaria, lo stato ha disposto che i tabaccai rimanessero aperti. Non le sembra una contraddizione se ci aggiunge che il virus che ha bloccato il mondo attacca proprio i polmoni? Però lo Stato è cosciente che ha bisogno delle entrate garantite dalla vendita di tabacchi e di evitare che in mancanza di rivenditori ufficiali riprenda vita il fenomeno criminale del contrabbando. Beh proprio qualche settimana fa proprio il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha lanciato l’allarme sugli appetiti della criminalità organizzata.
In un documento, Gabrielli ha sottolineato riferendosi al settore gioco, come «la chiusura delle sale giochi e l’interruzione delle scommesse sportive e dei giochi gestiti dai Monopoli di Stato potrebbero aumentare il ricorso al gioco d’azzardo illegale online così come la pirateria, con l’utilizzo di dispositivi illegali per avere accesso a contenuti multimediali offerti a pagamento da operatori privati»
La chiusura di due mesi per le imprese, insomma, potrebbe aver generato danni in termini occupazionali e non solo. «Purtroppo – spiega ancora Cardia – il settore del gioco è anche quello più vituperato. Nonostante di qui si attinga denaro per sovvenzionare mille altre attività, si continua ad aumentare la pressione fiscale e non solo. Le faccio alcuni esempi chiari. Prima: il Governo non ha previsto alcuna misura di sostegno economico alle imprese del settore che sarà in grave crisi di liquidità. Secondo: come le ho detto l’ultimo dl ha previsto l’aumento della tassazione per finanziare il fondo per lo sport, ma non ha ancora comunicato una data di apertura alle imprese. Non sappiamo quando riapriremo, ma sappiamo già che dovremo pagare più tasse e che non avremo sostegni. E addirittura – aggiunge Cardia – inizialmente non era stato concesso alle imprese del gioco neppure il ricorso alla cassa integrazione: una discriminazione sulla quale fortunatamente si è intervenuti per tempo. Almeno su questa».
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