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La Pubblicità nel Mercato dei Giochi Pubblici

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO IN MATERIA DI PUBBLICITÁ
Il mercato dei giochi pubblici con vincita in danaro ha subito negli ultimi 10 anni una profonda evoluzione. Dal 2003 ad oggi infatti, da un lato è stata legalizzata la raccolta di numerosi prodotti – molti dei quali precedentemente gestiti in modo illegale - e dall’altro è aumentato in maniera importante il numero degli operatori presenti sul mercato stesso.
L’aumento della concorrenza sui prodotti e la necessità per i nuovi operatori entranti sul mercato italiano di farsi conoscere per conquistare parte della clientela, ha comportato un importante aumento delle attività pubblicitarie, facendo si che gli operatori modulassero nel corso degli anni gli interventi pubblicitari sia sui principali canali media che con altre iniziative mirate su pubblici più selezionati. Questo mix tra piani d'azione ha provocato tuttavia un dibattito nell’opinione pubblica  i cui riflessi sono oggi presenti in alcuni provvedimenti normativi, sia a livello nazionale che regionale.
All’interno di questo scenario, i concessionari associati ad Acadi, tramite la Federazione Sistema Gioco Italia aderente a Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, hanno avviato un primo lavoro di regolamentazione delle tematiche pubblicitarie con una delle principali realtà italiane: l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP). Il tutto ancor prima della diffusione delle iniziative parlamentari in materia di pubblicità.
La prima edizione del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale è stata pubblicata il 12 maggio del 1966 e, a partire dalla sua 57ª edizione, in vigore dal luglio 2012, grazie alla collaborazione tra i Concessionari e l’Istituto di Autodisciplina, il Codice annovera oggi anche l’articolo 28 ter dedicato espressamente alla materia del gioco pubblico.

Già a partire dall’adozione di questo codice si è assistito sul mercato del gioco ad una prima differenziazione delle attività pubblicitarie dei concessionari aderenti ad ACADI ed alle altre associazioni di categoria  facenti parte della Federazione Sistema Gioco Italia, rispetto agli altri operatori di gioco alcuni dei quali hanno perseverato nell’operare con attività pubblicitarie quanto meno biasimabili.
 
Come ormai noto, a distanza di qualche mese dall’adozione del codice di autodisciplina, le diverse iniziative parlamentari hanno trovato espressione all’interno della Legge Balduzzi (novembre 2012).  L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, a seguito della sua emanazione, ha emanato un decreto attuativo che i concessionari aderenti a Sistema Gioco Italia hanno successivamente declinato nelle Linee Guida sulla Comunicazione Pubblicitaria ufficializzate nel settembre del 2013.
 
In sintesi dette Linee Guida approfondiscono e rendono stringenti i limiti imposti in maniera generica dallo stesso decreto.
 
Infatti, se il “Codice IAP” era incentrato soprattutto sul contenuto delle campagne pubblicitarie con regole che vietano, ad esempio, di fare riferimento ai minori o di proporre il gioco come soluzione a problemi finanziari o personali, le nuove Linee guida disciplinano la pianificazione delle campagne pubblicitarie su tutti i mezzi, con indicazioni precise su aspetti come, ad esempio, gli orari per la messa in onda degli spot televisivi. Per questo motivo le regole sono state elaborate in collaborazione con le principali concessionarie di pubblicità e associazioni di agenzie pubblicitarie che ne hanno verificato l’applicabilità pratica.
 
Tra i principali obiettivi sia del codice che delle linee guida vi è la tutela dei minori: sono infatti vietati gli spot televisivi sul gioco sui canali tematici dedicati ai minori, sono stati inseriti limiti per la pubblicità del gioco all’interno della c.d. fascia protetta (16.00-19.00), ed in generale durante qualsiasi programma rivolto ai ragazzi, anche fuori dalla fascia protetta. La messa in onda in questo caso è vietata anche nei 30 minuti precedenti e successivi alle trasmissioni. La stessa regola vale per le trasmissioni radiofoniche e per i cinema che proiettano film direttamente rivolti ai minorenni. La pubblicità sul gioco è proibita anche nei teatri dove sono in programma spettacoli per bambini e adolescenti e sulla stampa quotidiana e periodica destinata ai minori.
 
Su tutti i mezzi di comunicazione e diffusione, inclusi i siti web, le campagne pubblicitarie devono contenere l’avvertenza “Il gioco è vietato ai minori e può causare dipendenza patologica”, il logo “18+” e gli indirizzi internet del concessionario e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli su cui consultare le probabilità di vincita. Le campagne pubblicitarie devono riportare inoltre i riferimenti della concessione del gioco pubblicizzato, il logo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e il logo “Gioco legale e responsabile”. Le stesse regole valgono per le affissioni e per la pubblicità inviata via mail.
 

Linee Guida Pubblicità

Codice Autodisciplina Testo Finale

Articolo 28 ter


Si evidenzia in proposito che detto Codice è vincolante per aziende che investono in comunicazione, agenzie, consulenti, mezzi di diffusione, le loro concessionarie e per tutti coloro che lo abbiano accettato direttamente o tramite la propria associazione, ovvero mediante la sottoscrizione di un contratto di inserzione.

APPROFONDIMENTI
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