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Un gioco di luci e ombre

30 dicembre 2022 - Bilancio di fine anno
Ultime settimane del 2022 e per le federazioni di filiera dell’industria del gioco arriva il momento di tirare le somme, rinnovando anche gli auspici per l’anno in arrivo, nel segno – innanzitutto – del riordino normativo e della tutela delle imprese legali (Gioconews dicembre 2022)
 
«Volontà politica per lo sblocco della questione territoriale»

“All’incontro istituzionale per la presentazione del Libro Blu ho portato il punto di vista degli associati sulle principali tematiche del settore, e che di fatto sono il termometro del 2022.

Il comparto ha condiviso con le istituzioni che l’illegalità rappresenta il nemico comune di utenti, istituzioni e operatori.
Non è possibile prescindere da un riordino in un equilibrio tra punti specializzati e generalisti, finalizzato allo sblocco della questione territorialee conseguentemente allo sblocco delle gare.
Nel frattempo occorre dare stabilità al sistema concessorio con proroghe la cui onerosità tenga conto dello stato di emergenza generalizzato e specifico del settore.

Va individuata la soluzione al de-risking ingiustificato nell’apertura e gestione dei rapporti di conto corrente degli operatori del comparto.
Bisogna mettere uno stop all’insostenibilità dei regimi di tassazione imposti”.
A mettere in fila queste urgenze per il settore è Geronimo Cardia, presidente di Acadi - Associazione concessionari di giochi pubblici, aderente a Confcommercio– Impreseper l’Italia.

“Tra i temi adesso sul tavolo, in termini di priorità,va sottolineato certamente quello di mettere mano all’allineamento delle proroghe per le diverse verticali distributive di gioco, non potendosi accettare di arrivare a scadenza senza preventive certezze per la stabilità non solo degli investimenti degli operatori ma del sistema concessorio tutto.

Certo, potrebbe aiutare il riordino. Ma nel frattempo le proroghe (che, ricordiamo, dagli operatori sono subite e non volute) sono imprescindibili e non rinviabili alle condizioni sopra indicate.
In aggiunta a ciò mi lasci dire che il bandolo della matassa sia lo sblocco della questione territoriale.  
Come? Con il Riordino, con la via giudiziale della rimessione alla Corte costituzionale dell’effetto espulsivo,con i revirement consapevoli delle regioni che si ravvedono. In qualsiasi modo purchè si risolva.
Ormai è dal 2011 che ne parliamo.
E il 2022 è stato ancora una volta un esempio di tale fenomeno se solo ricordiamo la scadenza dell’entrata in vigore del distanziometro espulsivo della Regione Lazio ed il revirement consapevole operato all’ultimo
momento dalla forza trasversale della politica del territorio. 
Ma la partita non è finita né nel Lazio, per le difficoltà oggettive che il testo ha lasciato sul campo riguardo alle modalità tecniche di attuazione, né nel resto del Paese dove ad esempio i contenziosi sulla Provincia di Bolzano e sulla Provincia di Trento sono aperti e dove ad esempio nelle Marche è cominciato il conto alla rovescia per l’entrata in vigore del distanziometro espulsivo dopo i tanti rinvii già operati.
Del 2022, consapevolezza condivisa dei temi tra istituzioni tutte e operatori, impegno delle grandi sigle confederali e interazione tra associazioni ed operatori per il bene comune, sono luci. Mentre difficoltà economiche congiunturali non riversabili sui prezzi dei prodotti venduti, stagnazione delle iniziative legislative continui rinvii delle soluzioni sono ombre”.

L’auspicio per il 2023? “Che il nuovo Governo possa proseguire nell’azione del precedente per portare a compimento i dossier centrali cui ho fatto cenno, fondamentalmente legati a corto circuiti dell’ordinamento giuridico che solo l’ordinamento giuridico può risolvere con il lavoro a sistema tra Adm, Mef e volontà politica. Sottolineo: volontà politica. Oggi si potrebbe dire che c’è una nuova maggioranza, è vero, ma va valutato che i temi che riguardano il comparto non hanno colore.
E le valutazioni che li riguardano sono distribuite in modo sostanzialmente trasversale.
Per cui è stato e resta un tema rilevante quello della volontà politica”.

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