
Alla seduta di apertura dell’IGE 2025 moderata da Porro sono emersi alcuni concetti di rilievo. La distribuzione di Awp e VLT sui territori è ancora determinante nei numeri dell’intero comparto per estensione di presidio di legalità, per livelli di gettito erariale, per numero di occupati e di imprese. Tuttavia i parametri di gioco come la percentuale di restituzione in vincita e la fiscalità sono penalizzanti rispetto a quelli dell’intero comparto. Le distanze e gli orari sono applicati principalmente a questi prodotti e per questo non hanno dato risposte in termini di tutela della salute. Inoltre, le distanze e gli orari sono espulsivi e per questo sono anni che impediscono di fare le gare, impediscono di dare stabilità agli operatori, con ciò eliminando la possibilità di fare investimenti in tecnologia per rinovare i prodotti come per apportare sistemi automatici innovativi di sicurezza, di protezione dei minori e di tutela della salute. Non si può attendere oltre. (Gioconews, maggio 2025)
La distribuzione di Awp e VLT sui territori è ancora determinante nei numeri del comparto.
Se andiamo a vedere il numero dei comuni presso cui la rete generalista di bar e tabacchi degli apparecchi svolge la propria attività scopriamo che questi sono più di 6000 dei circa 8000 comuni italiani, con ciò andando a disegnare la percentuale più elevata di presidio di legalità statale dei territori.
Se si vuole fare una verifica del gettito erariale apportato dagli apparecchi si scopre che nel 2023 l’apporto è stato oltre il 50% del gettito dell’intero comparto del territorio che a sua volta rappresenta il oltre il 90% dell’intero comparto.
Se si guarda al numero degli occupati, i dati parlano di 110mila persone rispetto ai 150 dell’intero comparto.
A stesse conclusioni si giunge se si pone l’attenzione al numero delle imprese coinvolte nella filiera, tenendo conto di bar, tabacchi, imprese di gestione e concessionari coinvolti.
Il valore strategico degli apparecchi del territorio per il perseguimento degli interessi pubblici del comparto è sotto gli occhi di tutti.
Tuttavia percentuale di restituzione in vincita e fiscalità continuano ad essere penalizzanti.
Da tempo gli operatori del comparto denunziano che pay out e livello di tassazione sono stati cambiati nel corso della durata delle concessioni (il primo abbassato eccessivamente ed il secondo elevato eccessivamente) giungendo a diminuire eccessivamente la durata dell’intrattenimento degli utenti, in un modo certamente non proporzionato rispetto ad altri prodotti, e ad assottigliare sempre più i margini per una delle più grandi filiere del comparto, fatta di migliaia di imprese e da decine di migliaia di lavoratori.
A denunciare il fatto è anche l’Ufficio Parlamentare di Bilancio che nel 2018, ben prima di tanti altri aumenti di tassazione poi registrati nel tempo, ha rilevato la minaccia della tenuta del sistema causata dai continui aumenti di tassazione inflitti al settore.
Peraltro, la modifica non proporzionata e non calibrata del pay out, e dunque della durata dell’intrattenimento, possono avere effetti anche sul piano della tutela della salute. Così come gli aumenti di tassazione imposti non stanno più riuscendo a compensare il calo di domanda del prodotto andando ad incidere, negativamente, sul volume complessivo del gettito.
Distanze e orari sono applicati principalmente agli apparecchi del territorio senza una reale tutela della salute.
Dal 2010 distanze ed orari di Regioni e Comuni sono applicate fondamentalmente agli apparecchi del territorio, siano essi impiegati nella rete generalista che specializzata.
I numeri ufficiali dicono che la spesa degli utenti per tutto il comparto sia negli anni complessivamente aumentata, nonostante si registri una continua ed importante diminuzione della domanda per gli apparecchi. Questo significa che distanze e orari, poste con l’obiettivo di tutelare la salute, abbiano invece di fatto solo spostato e certamente non risolto, né smussato il problema.
Distanze e orari degli apparecchi sono espulsivi e impediscono di fare le gare
Inoltre, le distanze registrate negli anni hanno generato divieti per la distribuzione di apparecchi sui territori del 98/99% (c’è ancora un’offerta sui territori solo perché la maggior parte delle Regioni, rendendosi conto dell’effetto espulsivo dei distanziometri, ha di volta in volta fatto dei revirement facendo salve le realtà preesistenti).
Le limitazioni di orari arrivano ad impedire la distribuzione degli apparecchi (e non di altri prodotti) per anche 17 ore al giorno (come ad esempio Varese e Busto Arsizio), rendendo di fatto impossibile l’attività di qualunque tipo di esercizio specializzato con gli apparecchi e vanificando la presenza di apparecchi in esercizi generalisti.
Il tutto come detto con l’unico effetto di spostare l’attenzione dell’utente su altri prodotti, su altri canali distributivi, legali e non legali, o fuori dei confini nazionali per le zone transfrontaliere.
Di fronte a tali parametri così proibitivi, rectius proibizionistici, le gare per le assegnazioni delle concessioni scadute sono prorogate da anni (con indicazione anche del Consiglio di Stato nel 2018) con misure legislative onerosissime inflitte agli operatori e che solo di recente cominciano ad essere criticate in sede giudiziale (come la sentenza unionale sull’onerosità delle continue proroghe del bingo).
La mancanza di stabilità, il rallentamento dell’innovazione di prodotto e la perdita di gettito erariale.
Per gli operatori delle filiere degli apparecchi i continui rinvii e le continue proroghe rappresentano anche una causa di cronica instabilità che impedisce da tempo ogni forma di investimenti in innovazione di prodotto.
La mancanza di innovazione di prodotto a sua volta è idonea ad incidere sulle scelte degli utenti orientandoli su prodotti più sofisticati e quindi è in grado di contribuire al calo di gettito erariale laddove la domanda si sposti su prodotti a più bassa fiscalità.
La mancanza di stabilità e il rinvio degli investimenti in tecnologia per presidio di legalità, tutela dei minori e tutela della salute.
Ma la mancanza di stabilità impedisce anche l’effettuazione di investimenti in tecnologia quando la tecnologia è ormai in grado di mettere a terra apparecchi che assicurano garanzia di presidio di legalità, di tutela dei minori e di tutela della salute.
I sistemi oggi, nel pieno rispetto della privacy e dell’anonimato degli utenti, possono essere in grado di riconosce tratti somatici di soggetti non maggiorenni eventualmente sfuggiti ai controlli materiali, lanciando segnali di allerta, così come possono riconoscere sessioni di gioco non compatibili con un approccio razionale al prodotto, inviando nel caso messaggistiche dissuasive concertate e previste dagli esperti in psichiatria.
Conclusioni
Questi cortocircuiti meritano tutta l’attenzione del caso. Ogni settimana che passa senza la giusta riforma, ogni strascico di distanze ed orari monodirezionali rappresentano tempo perso per la tutela della salute, livelli di gettito erariale che si abbassano e posti di lavoro che si perdono. Non si spostano.
Geronimo Cardia
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