Secondo Acadi, dopo anni dalla loro entrata in vigore, le norme approntate dal legislatore si sarebbero poi rivelate, oltre che inadeguate allo scopo ed eccessivamente rigide, anche poco accurate, perché, come illustrato da Cardia, se lo scopo è davvero quello di tutelare l’utente, «allora non si può prescindere dal fatto che vi siano diverse tipologie di giochi e diverse forme di distribuzione».
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